Il terzo canone
appartiene alla categoria ascendente di Ottava sotto e quinta sopra,
quindi tende ad addizionare almeno un #
strada facendo, soprattutto in area risposta alla quinta (Alto e
Basso), questa addizione non è obbligatoria, ma è una tendenza
che prima o poi, diventa ineludibile.
Ancora non vediamo l'uso di dissonanze legate, se non nella cadenza
sospesa all'ultima battuta, dove la guida fa un ritardo di
quarta/terza che, se fosse utilizzata precedentemente, avrebbe portato,
alla voce di Tenore, ad una inversione che avrebbe
utilizzato la dissonanza di nona/decima sotto alla guida stessa, come
indicano le due sequenze numeriche che ci fanno da guida.
Vedi le caselle quarta e terza (prima e seconda riga)
Segue lo schema da
cui è stata elaborata la sequenza cadenzale sospesa, utilizzata per
questo canone. Si tenga
presente che lo schema di cadenza a cui ci si affida, deve comunque
essere adattato alla reale situazione in cui viene ad
essere utilizzato, operando le necessarie modifiche che lo renderanno
utile e funzionale ad un brano che
ha già in andamento linee contrappuntistiche definite e difficilmente
alterabili, causa i legami imitativi a monte ed a valle della
cadenza voluta.
Il Canone n.4, ha per soggetto
iniziale l'incipit del famoso madrigale "Vestiva i colli" musicato dal
Palestrina, vie
ne impostato nello schema Ottava sotto, quinta sopra e termina ancora
con una cadenza sospesa.
Cadenza che, causa la distanza di 3 battute tra guida e conseguenti,
viene elaborata nello spazio di una decina di battute
Il
prossimo canone presenta alcune novità che lo rendono forse più
accattivante dei precedenti:
Cromatismi ascendenti che arricchiscono
le terze e le decime
trasformandole da maggiori a minori e viceversa
L'uso abbastanza spericolato della nona
che va alla ottava, il
cui risultato viene salvato da movimenti "riparatori"
L'arricchimento della dissonanza di
nona con quello di settima
(ambedue non andrebbero usati, se non evitando le conseguenze come si
può osservare a batt.95)
L'uso di queste
due dissonanze, specialmente simultanee, non è raccomandato se non si è
pronti ad evitarne le conseguenze pericolose.
Il
canone n.6, ha
anch'esso alcuni elementi nuovi che ne arricchiscono il contesto.
La settima minore presa di posta, e
risolta con una
consonanza diversa dalla sesta, concessa nel contrappunto barocco e non
estranea in tempi precedenti. In risposta la settima diventa una sesta
Il ritardo di quarta che va alla terza
Un testo letterario ne identifica
meglio il carattere
La cadenza finale perfetta, sempre
comune a tutti questi canoni
viene ricavata all'interno del canone Finito.
Il
Canone n.7 è stato ispirato da un canone infinito a due voci, che sale
di tono, di A.Tonelli (1686-1765),
infatti, la tecnica dei canoni
"infiniti", che salgono o scendono di tono ad ogni passaggio, è una
derivazione diretta di questi canoni "Finiti" da me esposti. Nella
terzultima battuta, la guida produce una sesta come consonanza, può
farlo non potendo essere imitata per termine del canone. Alcuni consigli
utili:
Ci si
guardi dal fare quarta tra Soprano ed Alto, perché, passerà al
Tenore-Basso.
La quinta
LA-MI (3°-7° grado del tono) si trasformerà, più avanti, in quinta
falsa (MI-SIb)
Appena
sarà entrata la quarta voce, si cerchi di preparare la cadenza finale
passando dal 1°(o 3°) e 4° (levare-battere) e poi dal 5° e 6° (levare-battere), in
questo modo, il Basso e l'Alto si troveranno a cadenzare in modo utile
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Il canone n.8
utilizza il
cromatismo discendente.
Vediamo sia la versione Chiusa che quella Aperta.
Il ritardo di 11° che va alla 10°, rende ancora più intrigante il
contesto armonico.
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Versione Chiusa
Versione Aperta
Ultimo
canone in
esame è il n.9, in cui si romperà il tabù relativo al divieto della
sesta come consonanza, prerogativa basica e, per taluni,
imprescindibile del contrappunto alla
dodicesima.
F.Marpurg, nel suo brillante trattato sulla Fuga, ne da una spiegazione
tecnica precisa, argomentando che la sesta, perché diventi una settima
utile, nella sua inversione, deve essere preparata, sia in caso si
trovi in acuto che in grave, e la voce che la accompagna deve quindi,
sempre scendere di un grado.
In questo canone si utilizza anche il salto melodico progressivo di
quintain giù e quarta in su,
che esonera dall'evitare la quinta falsa o la quarta eccedente,
infatti, in caso di progressione resta impossibile evitarla con
alterazioni accidentali, in quanto, togliendo la eccedenza da un lato,
la daremmo nel salto successivo (es.fa-si-mi-la)