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In questa pagina verranno elencate alcune diminuzioni del famoso madrigale "Il bianco e dolce cigno" di Arcadelt composte attraverso l' uso di diversi manuali di diminuzioni che vanno dal 1535 al 1624.

Lo scopo principale di questo lavoro, è quello di fornire una traccia di lavoro e studio per coloro che intendono apprendere questa nobile arte di scomporre i valori scritti in frazioni minori (minute) senza pregiudicare o inficiare il contesto contrappuntistico originario.


Regole della diminuzione- (A.Virgiliano)

  1. La diminuzione deve camminare per grado il più che sia possibile
  2. Tutte le minute debbono essere una buona e l’altra cattiva
  3. Quelle minute che saltano debbono essere tutte buone
  4. La nota del soggetto deve essere sempre toccata nel principio, nel mezzo e nel fine della battuta. E quando nel mezzo non tornasse comodo, si deve almeno toccare vicino [tipo la terza sopra o sotto] che le sia consonante e non mai dissonante, eccetto nella quarta di sopra.
  5. Quando il soggetto cammina in su, l’ultima nota delle minute deve ancora camminare da giù in su e così per il contrario.
  6. Sarà bella maniera correre una ottava di lungo o in giù o in su, quando torni comodo.
  7. Quando si salta un’ottava, si deve fare in quella di sopra e non in quella di sotto, per non incontrare le altre parti.
  8. Non deve la diminuzione discostarsi dal soggetto più di una quinta sotto o sopra.
  9. Solo in questi due SOL di mezzo, la diminuzione può discostarsi dal soggetto sette gradi di sopra e sette di sotto, ma si concederà solo in una furia di semicrome.
  10. Quando si trovano le due terze di sopra, si concederà di potersi servire della quarta di sotto, perché sarà l’ottava dell’ultima terza. Così anche per contrario quando le due terze di sotto si potrà fare lo stesso .

Gio.Luca Conforti (op.cit.) da una traccia chiara su come utilizzare il suo manuale per apprendere a diminuire e passeggiare le opere del suo tempo. Egli divide il lavoro in due fascie di lavoro,

  1. Memorizzazione dei passi (intervalli di semibrevi), da lui diminuiti e segnalati da una crocetta (+) essi impiegano minute di Semiminime, Crome e Semicrome e sono suddividibili in nove casi:
    1. due gradati (uno ascendente ed uno discendente) ovvero MI-FA oppure FA-MI
    2. due per terza (uno ascendente ed uno discendente) ovvero MI-SOL oppure SOL-MI
    3. due per quarta (uno ascendente ed uno discendente) ovvero DO-FA oppure FA-DO
    4. due per quinta (uno ascendente ed uno discendente) ovvero DO-SOL oppure SOL-DO
    5. uno per nota ferma ovvero SOL-SOL. Affermando altresì che si possono imparare e mantenere in memmoria in nove giorni, potendoli usare in qualsivoglia caso, senza tema di provocare errori contrappuntistici e di moto con le altre parti.
  2. Scelta accurata delle diminuzioni disponibili per ogni passo (salto melodico) facendo attenzione ad osservare la regola di saltare solo su note buone e di procedere per Buona-cattiva se sarà per grado. Inoltre, sebbene le note dei Soggetti diminuiti nel manuale, siano sempre in Semibreve, si possono fare passaggi su soggetti in Minime o Brevi, semplicemente proporzionando i valori. Per esempio, se il soggetto da diminuire sarà in Breve, si piglieranno i passaggi in crome riducendoli in Semiminime o quelli di Semicrome ridotti in Crome, viceversa se i l soggetto sarà in minima si pigleranno passi di crome riducendoli in semicrome o di semiminime riducendoli in crome.

Delle lettere del Sr. Gio. Camillo Maffei da Solofra (NA- 1562)

Regole [per passeggiare sulla parte]

  1. La prima regola è che non si facciano passaggi in altri luoghi, che nelle cadenze, perché concludendosi l’Armonia, nel cadimento, con molta piacevolezza, si può scherzare, senza disturbo degli altri compagni; ma non per questo si proibisce che prima che si arrivi alla Cadenza, non possa passare da una all’altra nota, con qualche vaghezza o Fioretto.
  2. La seconda regole è, che nel Madrigale, non si facciano più di quattro o cinque passaggi, acciocché l’orecchio, gustando di rado la dolcezza, si renda sempre più d’ascoltar desiderosa.
  3. La terza regola è che si debba fare il passaggio nella penultima sillaba della parola, acciocché col finimento della parola, si finisca anno il passaggio.
  4. La quarta è che, più volentieri, si faccia il passaggio nella parola dove si porta la lettera “o” in bocca col passaggio, che nelle altre, e acciò che questa regola sia meglio intesa, ora la dichiaro. Le vocali (come ognuno sa) sono cinque, delle quali alcuna, come si é lo “u” portano uno spaventevole tuono all’orecchia; oltre che passeggiando con esso appare appunto rappresentare un Lupo che ulula. Onde non posso, se non meravigliarmi, di coloro quali nella prima sillaba del madrigale che incomincia con “Ultimi miei sospiri”, fanno il passaggio, perché con questa vocale s’aumenta lo spavento e ombra del Tuono. Ed altre si come è la “i”, portandosi col passaggio, rappresenta un animaletto che vada lagnando per aver smarrita sua madre. Pure si può concedere che al Soprano stia meno brutto il passeggiare con lo “i” che alle altre voci. Le altre vocali che rimangono [a,e] si possono portare, pur facendo comparazione tra loro. Dico che l’”o” è il migliore, perché rende la voce più rotonda delle altre, oltre che non si formano passaggi sembianti al ridere.
  5. La quinta regola è che quando si trovano quattro o cinque in concerto, mentre cantano, l’uno debba dar spazio all’altro, perché se due o tre nello stesso tempo passeggiassero, confonderebbero l’armonia.

 

 

I manuali che verranno utilizzati scrupolosamente come gli autori raccomandano sono i seguenti:

G.L. Conforti​ - Breve et facile maniera​ (Roma 1593-1603)
D. Ortiz -Trattado de Glosas (Roma 1553)
A.Virgiliano​ - Il Dolcimelo​ (sec.XVII)
S. Ganassi​ - Opera intitulata Fontegara​ (VE 1535)
G. Bassano - ​Ricercate e Passaggi ​(VE 1585)
Gio.Battista Bovicelli - Regole passaggi di musica (VE 1594)
Girolamo Dalla Casa - Il vero modo di diminuir....(VE 1584)
F. Rognoni -Selva de vari passaggi- Parte prima (MI 1620)
G.Pacchioni, manuale ricostruito dalle variazioni di Jacob van Eyck (Amsterdam 1654)

 

 

 


Esempi di diminuzione dello stesso madrigale, fatti con l'ausilio dei manuali sopra elencati.


 

Manuale utilizzato:

G.L. Conforti​ - Breve et facile maniera​ (Roma 1593-1603)

 


 

Manuale utilizzato:

G.B. Spadi​ - Libro de passaggi​ (VE 1624)

 


 

Manuale utilizzato:

Diego Ortiz - Trattado de Glosas (Roma 1553)

 


Manuale utilizzato:

Silvestro Ganassi - Opera intitulata Fontegara - Regola prima

 


Manuale utilizzato:

Aurelio Virgiliano​ - Il Dolcimelo​ (sec.XVII)

 


Manuale utilizzato:

Della parte di Canto del Madrigale "Il bianco e dolce cigno"
Ho utilizzato il manuale di G. Bassano -Ricercate , passaggi et Cadenzie (VE 1585)

 


Manuale utilizzato:

G. Bassano -Ricercate , passaggi et Cadenzie (VE 1585)


Manuale utilizzato:

Girolamo Dalla Casa - Il vero modo di diminuir....(VE 1584)

 


Manuale utilizzato:

F. Rognoni -Selva de vari passaggi- Parte prima (MI 1620)


Manuale utilizzato:

G.Pacchioni, manuale ricostruito dalle variazioni di Jacob van Eyck (Amsterdam 1654)