Questo contrappunto doppio ha due modalità, leggermente diverse, differenziate dalla necessità di portarlo a trio o quartetto, oppure di restare nella sola versione rivoltata a due voci.
La versione che può essere rivoltata a 3-4 voci impone una scelta più ristretta di consonanze e vari accorgimenti che vedremo più avanti.
La versione che rivolta solo a due voci, ha una gamma di scelte tra consonanze e dissonanze ben più varia, che permette la creazione di un duo molto interessante e vago.
Vediamo quindi per primo questa versione nei suoi aspetti principali:
Regola del Contrappunto doppio in Ottava che si riversa solo a due voci:
Benché si possa rivoltare in diversi modi, confrontando le due linee numeriche che ne generano la sua natura specifica,
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 |
8 | 7 | 6 | 5 | 4 | 3 | 2 | 1 |
ho scelto la combinazione di 5/4 in cui una delle due si sposta di 5 gradi in direzione opposta alla sua posizione (la voce acuta può andare di 5º in basso oppure la voce grave può andare di 5º in acuto) e la rimanente si rivolta di 4 gradi, ovvero,
Nella scelta che ho fatto, il tono del brano passerà dalla versione trasportata per bemolle a quella per natura.
La scelta di rivoltare in opposta posizione di questi numeri (4º in su, 5º in giù) porterebbe invece da un modo per natura alla sua versione trasportata per bemolle.
Nel contrappunto destinato a rivoltarsi a 2 oppure a 3 e 4 voci, dobbiamo privarci dei seguenti elementi e movimenti:
1. Si proceda solo per moto contrario, (volendo portarlo a quattro parti)
2. Si mettono solo 3°,6°,8° a capo battuta,
3. Non si fanno mai due 3° o due 6° con qualsiasi moto.
4. Astenendosi dal moto retto ed usando solo gli altri due, potremmo, in riversamento, cantare a tre voci aggiungendo alla parte superiore un riversamento una decima sotto.
5. Non fare mai quinta come nota buona che non sia legata,
6. Non passare mai la decima,
7. Che si finisca in ottava.
Se vengono osservati tutti questi precetti, altro non bisogna, per mettere la composizione a tre o quattro parti, che scrivere una voce alla terza superiore dell'una delle parti, o a tutte due.
Per mezzo dell'addizione delle parti alla terza inferiore, la composizione cangia di tuono, per esempio la minore diventa do maggiore.
Si può altresì cambiare le 3° con le 6° affinché le parti s’incrocino meno.
Questo rivolto ha il pregio di non mutare la natura del modo prescelto nel contrappunto originale.
Addizionando semplicemente una replica della parte acuta si ha un facile ed armonioso trio.
L'ultima versione prescelta è quella che trasforma il duo in un quartetto.
Vari precetti per fare il contrappunto Doppio alla ottava
1. Si eviti di dare ottava o unisono, (soprattutto saltando) eccetto:
a) All’inizio ed alla fine
b) Per fare sincopi
c) Quando si aggiungono le parti di accompagnamento a quelle che formano il contrappunto ?
2. Che la Quinta, siccome diventa Quarta, non può essere utilizzata che nelle parti di mezzo, o come segue:
a) quando è preceduta sulla nota fondamentale, da una terza
b) quando ella ha servito da Terza, Sesta o Ottava sulla nota precedente (del tenor)
Ma in entrambi i casi, la Quinta deve rivoltarsi in sesta, o scendendo di un grado, diventare terza, tritono.
Vale a dire che la quinta deve essere trattata come fosse una dissonanza.
La regola, che le parti non devono allontanarsi per più di un una Ottava una dall’altra, si basa sul fatto che gli intervalli che superano i limiti dell’Ottava, nel rivolto, non cambiano affatto e cioè, che una terza resta terza, una sesta resta sesta così via e di conseguenza la armonia rimane la stessa.
E, se il caso occorre, è necessario che l'inversione avvenga, non di una, ma di due ottave.
Un'altra osservazione che riguarda la Nona, che non può essere salvata come tale, deve sempre essere trattata come fosse una seconda, in quanto andiamo oltre i limiti della ottava.