Contrappunto riverso per contrario.

Indagherò ora riguardo all’obbligo di composizione a quattro voci, la quale si può cantare ancora al contrario riverso, cioè rivoltando le parti e cambiando il Soprano in Basso, l’Alto in Tenore, il Tenore in Alto ed il Basso in Soprano e le figure saranno fra loro contrarie riverse.

La regola che permette di farla è questa: si fugga la 4 col Soprano in luogo di una consonanza, fuorché nel modo che si vedrà nell’esempio (a patto che la parte grave salga alla 3), non si faccia nessuna legatura dissonante eccetto quella di Quarta nelle parti di mezzo.

Il Soprano non potrà nemmeno fare 6 maggiori con le altre parti.

Si avverta che il Soprano con l’Alto vada di 3, 5, 8 e qualche volta di 6, ma ben posta; lo stesso si osservi tra il Tenore ed il Basso. Le altre due parti tra di loro si accomodino come meglio si può.

Nel rivoltar le parti, le pause non si mutano, il # diventa b ed il b diventa #.

Si ricordi che non è possibile avere, tra le parti, sempre gli accordi pieni e completi, per sfuggire a qualche inconveniente che con la pratica si vedrà.

Tabella esemplificativa dei comportamenti proibiti e quelli concessi in questo tipo di contrappunto.

Proibito Concesso
Legature di 4°, di 7° o altre dissonanze Le legature di 4° si possono fare solo tra le parti di mezzo
Non sempre è possibile avere le armonie complete Il Soprano vada in 3°, 5°, 8° con l’Alto
Si sfugga la 4° col Soprano come consonanza La stessa cosa tra il Tenore ed il Basso
Il Soprano non faccia 6° maggiori con le altre parti Il ‘b’ diventa ‘#’ ed il ‘#’ diventa ‘b’
Si faccia attenzione a non creare tritoni alla replica (es. DO-FA diventa MI-SI) in relazione Re=Re ed applicando il ‘b’ alla replica. Di solito, nella replica si canta per ‘b’
Evitare gli intervalli eccedenti o diminuiti, perché, nella replica, portano a toni troppo lontani Fare cadenza senza dissonanza e mandare il soprano a terminare sulla quinta del tono con un salto in sù.


Il riversamento comune e naturale è quello di Si=Si, come si vede di sotto,

Le sillabe in grassetto evidenziano i passaggi di semitono

Do Re Mi Fa Sol La
La Sol Fa Mi Re Do

in cui il riversamento vuole un bemolle in chiave.


Anche la relazione La=La,

Do Re Mi Fa Sol La
Fa Mi Re Do Sib La

si può usare per i fugati in tono di Fa maggiore


Nella fuga contraria si ha solamente riguardo alla contrarietà dei moti che fanno le parti.

Sol La Si Do Re Mi Fa Sol
Do Si La Sol Fa Mi Re Do

Nella contraria riversa la relazione tra le parti è attenta ad osservare la contrarietà delle corde, e la corrispondenza dei semitoni, come si vede nel prospetto di sotto.


Nel XVIII secolo era utilizzato anche il riverso Re=Re, prospettato dal Bononcini in questa forma:

Re Do Si La Sol Fa Mi Re
Re Mi Fa Sol La Si Do Re

Il Contrario riverso era il più lodato, proprio per questa corrispondenza tra i semitoni che rendeva più simile le due parti (il dritto ed il riverso).

Pongo l’esempio tratto dal trattato "Musico prattico" di Gio.Maria Bononcini stampato a Bologna nel 1673.

Il Brano di Bononcini usa incautamente passaggio di 5° diminuita tra il Tenore ed il Soprano (nella quart'ultima casella), che nella relazione Re-Re (che egli adotta) .......

........porta ad avere in rimando, nella seconda replica, una nuova 5° diminuita che però si allontana assai dall’assetto tonale in cui appoggia il brano, quindi direi che è meglio evitare questi intervalli.


Tuttavia si vedono a volte riversamenti diversi, come quello di Fa=Fa:

Do Re Mi Fa Sol La
Sib La Sol Fa Mi Re

adatto per i fugati in tono di Re minore, in cui il riversamento chiede aggiustamenti e modifiche di alterazioni.

J.S.Bach usa il riversamento FaFa nel contrapunctus 12 elaborando una fuga magistrale che sembra non dover patire per nulla delle limitazioni naturali cui deve sottostare questo tipo di contrappunto per poter funzionare nel modo corretto.