Contrappunto contrario semplice, e contrario riverso a due voci

Un contrappunto a due (o più voci) può essere cantato per Contrario o per Rovescio, alcuni fanno grande differenza tra questi modi di cantare, altri nessuna differenza, ma questi ultimi si ingannano, infatti essi sono molto differenti tra oro, come di sotto si dichiarerà.

La differenza sostanziale tra un contrappunto Contrario e Contrario Riverso, cosiste nel fatto che la Contraria ha semplicemente riguardo alla contrarietà dei moti che cantano le parti, ma la Contraria Riversa, oltre questo, osserva anche la contrarietà delle corde dell'esacordo, come si vede nella griglia in basso di Ut=La.

Cominciando da quel modo che è comunemente più usato dai musici del passato e dal sistema di lettura basata sulle mutazioni da effettuare sull'esacordo, vediamo che cantare per movimenti Contrari Riversi, altro non è che si utilizzi (per cantare correttamente gli intervalli musicali) l'esacordo Ut re mi fa sol la, considerando che Ut è il contrario di La, Re è il contrario di Sol, Mi è il contrario di Fa ecc. come si vede nella tavola qui sotto:

Ut re mi fa sol la
la sol fa mi re Ut

ne consegue che cantare "Ut re mi fa sol la", al Contrario, si canterà "La sol fa mi re ut", avvertendo che, sarà capace di cantare in questo modo colui che, dopo aver cantato una composizione ordinariamente:

  1. collocherà il libro a rovescio
  2. in tutti i luoghi dove avrà detto (per ordinario il MI), canterà il FA e viceversa dove prima diceva FA, ora dirà MI
  3. mutati i luoghi dei MI ed i FA, si consideri la distanza che c'é tra un FA e l'altro.
  4. Se la distanza trà l'uno e l'altro sarà di quattro voci, si farà la mutazione di quarta, e dove la distanza sarà di quinta si farà la mutazione di quinta, tanto per salire che per discendere.
  5. Si consideri anche che i passi che (cantando per ordinario) salgono, ora scenderano e viceversa quelli che (per dritto) scendevano, ora saliranno.

Dopo di ché, per cantare correttamente in questo modo, si considerino le seguenti regole:

  1. Il Soprano diventa Basso
    L'Alto diventa Tenore
    Il Tenore diventa Alto
    Il Basso diventa Soprano
  2. Le consonanze del contrappunto per dritto rimangono le stesse anche per Contrario
  3. Se si vorrà cantare per contrario un componimento contenente dissonanze legate, bisogna essere pronti a scioglierle facendole scendere di grado in luogo della parte legata, eliminando così la dissonanza originaria che non funzionerebbe affatto in moto Contrario.
  4. Nel caso si voglia comporre una musica a tre o più voci pretendendone il Contrario, si faccia attenzione a non fare mai quarta o sesta maggiore tra il Soprano e la voce sotto di lui, perché nel Contrario, il Soprano si trasformerebbe in Basso e creerebbe una pessima armonia con il resto delle voci.

Facendo un contrappunto in cui: ed i cantori non saranno abili e periti nel osservare tutte queste regole, ne nascerà un pasticcio orribile.

Perciò, volendo fare composizioni che si debbano cantare per Contrario senza errori e senza bisogno di mettere in atto artifici alcuni ne modifiche di alterazioni:

  1. Non si faccia dissonanza alcuna, ne legata ne di sciolte
  2. nessuna parte faccia quarta col Soprano

Friedrich Wilhelm Marpurg, nel suo preziosissimo Abhandlungen von der Fuge, 1753 concede, per questo tipo di composizioni che:
  1. si faccia uso comune delle consonanze di 3º-5º-6º-8º,
  2. si eviti qualsiasi dissonanza legata di 2º 4º, 7º, e replicate
  3. Unica eccezione di dissonanze concesse: 5º diminuita, 4º superflua, 2º superflua, 7º diminuita.

Egli consigla la riversione melodica da Tonica a Dominante (usata pure da J.S.Bach nella sua arte della fuga)

Re mi fa sol la si do re
La sol fa mi re do si la

Era altresì universalmente diffusa la regola in cui il riversamento vuole un bemolle in chiave e talvolta qualche correzione manuale delle alterazioni, che comunemente si trasformano per contrario, ossia il bemolle diventa diesis ed il diesis diventa bemolle.

Non si può tacere la universalità del metodo in voga nel periodo barocco, suggerito da G.M.Bononcini 1673, è quello che vede sovrapposte le scale contrarie che partono dalla nota RE. Metodo in cui si ha comunque la corrispondenza riversa ed opposta dei toni e semitoni, che conferisce alla ripetizione riversa un carattere di assomiglianza maggiore alla versione principale.

Re do si la sol fa mi re
Re mi fa sol la si do re

Nel caso si desideri mantenere la stessa relazione di altezza tra le voci, senza capovolgerle, mantenendo quindi sopra la parte che stava sopra e sotto quella che stava sotto, conviene mutare le chiavi in questo modo:
Alto=Basso
Tenore=Soprano
Basso=Alto
Soprano=Tenore
e le voci resteranno nell’ordine del contrappunto originale.

Bononcini afferma quindi che il contrappunto contrario riverso mantiene sempre lo stesso ordine di toni e semitoni dell’originale, benché al contrario, mentre nel contrario semplice si ha semplicemente riguardo alla contrarietà dei modi, senza riguardo alla corrispondenza tra toni e semitoni.


Alcuni esempi di semplici contrappunti contrari riversi sopra i 6 Tenores di J.J.Fux Gradus ad Parnassum 1725

Modo D

 

Suo rovescio

 

1

Modo E

 

 

Suo rovescio

 

2

Modo F

 

Suo rovescio

 

3

Modo G

 

Suo rovescio

 

4

Modo A

 

Suo rovescio

 

5

Modo C

 

Suo rovescio

 

6