Piccolo vademecum per il giovane compositore (anche se "giovane" solo di spirito)

I Bassi Ostinati ed il loro uso nella didattica musicale compositiva ed esecutiva.

La gloriosa scuola compositiva del 500, era impostata sullo studio del contrappunto da crearsi su "Canti figurati" che altro non erano che linee melodiche tratte dal repertorio vocale liturgico monodico chiamato genericamente "Canto fermo" che posto ad una voce di "Tenor" serviva da base per crearvi sopra o sotto, contrappunti di infinite specie.

Assieme ai tenores, vennero poco a poco, in uso sussidi didattici più profani chiamati Bassi Ostinati, che presi da celebri arie o danze servivano egregiamente allo scopo per impratichire l'allievo ai contrappunti di carattere strumentale o virtuosistico e più avanti anche per creare composizioni di una certa pretenziosità.

Questi Bassi Ostinati contenevano in se una numerica obbligata rappresentante le consonanze e le dissonanze che supportavano naturalmente. Le numeriche rappresentano i suoni (gradi della scala) che sono eseguibili sopra alle note numerate. Cosicché, sia possibile armonizzarli all'impronta eseguendoli con uno strumento polifonico.

I Bassi più comuni del XVIII secolo, con tutte le varianti possibili, sono:
Follia
Italian Ground
Greensleeves
Aria del Granducha
Monaca
Vari tipi di Ciaccona
Grounds vari
Tenor di Napoli
Bergamasca
Passacaglia

Come si contrappuntano i Bassi Ostinati?

Chi possiede già una tecnica contrappuntistica potrà fare uso di tutte quelle ricercatezze che ha appreso nello studio effettuato sui Tenores, facendo tuttavia attenzione ad alcune cosette:

  1. Badi a contrappuntare senza uscire dalla numerica prescritta, a meno che, con l'esperienza non si impari a cercare armonie alternative (che bisogna sempre denunciare scrivendole sopra o sotto la nota del basso), ma la cosa è tutt'altro che facile. Le incongruenze tra contrappunti e numeriche sono fonte di sgradevolissime esperienze che disgustano l'ascoltatore in modo grave.
  2. Si contrappunti il Basso con "partite" omogenee usando la tecnica dei cosiddetti "Obblighi", vale a dire che ogni "giro" di Basso deve essere coerente all'assunto iniziale del giro stesso. Prendendo un assunto melodico o ritmico è opportuno portarli sino in fondo al Basso e, nel caso di Bassi molto corti (Passacaglia senza codetta) ripetere l'assunto per almeno due volte, anche se la seconda volta si può andare in direzione contraria alla prima. Questo precetto è importantissimo ed uscirne richiede enorme senso di responsabilità, venendosi a perdere il controllo del fluire del materiale contrappuntistico e rischiando di fare 30 partite indistinguibili l'una dall'altra.
  3. Conviene sfornare le idee musicali (portandole al termine del Basso) senza preoccuparsi del loro ordine di esecuzione, riservandosi, in un secondo tempo, di riordinarle, farne una scelta e dar loro un ordine "strategico" che va in genere ad ondate progredenti dalla più semplice alla più complessa.
  4. Si cominci producendo idee ritmiche semplici che potranno avere una direzione melodica diversa e si arrivi ai maggiori virtuosismi di cui si è capaci col proprio strumento. Chi sa suonare bene troverà grande vantaggio sugli altri, avendo già maturato i passaggi più idonei al suo strumento che vedrà di realizzare nel contesto armonico del Basso in corso di elaborazione.
  5. Basta apporre una linea strumentale sola al basso, per avere una serie di partite per strumento solo e B.C.
  6. Ci sono due modi generali per fare questo genere di componimento:
    1. Il Basso Ostinato non varia una sola nota e le numeriche sono immutate (il più facile per iniziare).
    2. Il Basso Ostinato tende a ripetere (anche se a modo suo) tutto, o quasi, quello che fa lo strumento solista.
    3. La composizione si comporta in modo misto tra queste prime due.
  7. Si possono fare partite a 2 o più strumenti, oltre al Basso stesso, e qui la cosa diventa un poco più complessa, richiedendo maggiore conoscenza del contrappunto, causa la necessità di far dialogare tra loro le parti in una simulazione di linguaggio umano fatto di "proposte" risposte" "imitazioni" "canoni" "fughe" ecc.
  8. I Bassi Ostinati possono essere introdotti qua e là anche nelle composizioni libere essendo in pratica una sequenza armonica privilegiata che evoca, da sola, un suo mondo emotivo.
  9. Di grande utilizzo all'improvvisazione, alla stregua dei "giri" di Blues afro-americani, sono strumenti utili a formare un orecchio ben educato alla musica classica.
  10. Nel passato, questi componimenti erano una sorta di biglietto da visita di quasi tutti i compositori, che, soprattutto in area italiana, amavano chiudere le raccolte editoriali delle loro composizioni strumentali con una serie di partite sopra un Basso Ostinato.

Posso mettere a disposizione di tutti, le mie modeste fatiche sull'argomento con i files MIDI con lavori di vario carattere (vedi i punti 6:1-6:2-6:3), oltre alle mie pubblicazioni già edite da Ut Orpheus di Bologna.


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