Amo considerare il Basso Ostinato
come una variante
didattica-compositiva al Tenor di Canto Fermo. D'altronde nessuno dei due è nato
come tale, ma alla fine hanno,
ambedue, avuto una carriera didattica fertilissima e piena di risultati
che storicamente hanno segnato un'epoca, dando continuità produttiva
che va dal primo Rinascimento al tardo barocco, o addirittura al periodo del classicismo
(pensiamo alle splendide variazioni per
orchestra, sulla Follia, di A.Salieri)
Elenco dei Bassi Ostinati che
prenderemo in esame, alcuni di questi
erano più in uso nei secoli XVI-XVII ed altri più celebrati nel XVIII
sec.
Come si contrappuntano i Bassi
Ostinati? Chi possiede già una tecnica
contrappuntistica appropriata (storica) e
sufficientemente idonea, potrà fare uso di tutte quelle ricercatezze
che ha appreso nello studio effettuato sui Tenores, facendo tuttavia
attenzione ad alcune cosette:
Si badi, in una prima fase, di contrappuntare senza uscire
dalla numerica prescritta, a meno che, con l'esperienza non si impari a
cercare armonie alternative (che bisogna, sempre e comunque denunciare
numericamente, scrivendole sopra o sotto la nota del basso), ma la cosa
è tutt'altro che facile. Le incongruenze tra contrappunti e numeriche
sono fonte di sgradevolissime esperienze che disgustano l'ascoltatore
in modo grave.
Si contrappunti il Basso con "partite" omogenee usando,
specialmente per quelli di uso più tardo (del secolo XVIII) la
tecnica dei cosiddetti "Obblighi", vale a dire che ogni "tornata" di
Basso
deve essere coerente all'assunto iniziale del giro stesso. Prendendo un
assunto melodico o ritmico è opportuno portarli sino in fondo al Basso
e, nel caso di Bassi molto corti (Passacaglia senza codetta) ripetere
l'assunto per almeno due volte, anche se la seconda volta si può andare
in direzione contraria alla prima. Questo precetto è importantissimo ed
uscirne richiede enorme senso di responsabilità, venendosi a perdere il
controllo del fluire del materiale contrappuntistico e rischiando di
fare 30 partite indistinguibili l'una dall'altra.
Conviene sfornare le idee musicali senza preoccuparsi del
loro ordine di esecuzione, riservandosi, in un secondo tempo, di
riordinarle, farne una scelta e dar loro un ordine "strategico" che va
in genere ad ondate progredenti dalla più semplice alla più complessa e
di nuovo alla più semplice ecc.…
Si cominci producendo idee ritmiche semplici che potranno
avere una direzione melodica diversa e si arrivi ai maggiori
virtuosismi di cui si è capaci col proprio strumento. Chi sa suonare
bene troverà grande vantaggio sugli altri, avendo già maturato i
passaggi più idonei al suo strumento che vedrà di realizzare nel
contesto armonico del Basso in corso di elaborazione.
Basta apporre una linea strumentale sola al basso, per avere
una serie di partite per strumento solo e B.C.
Ci sono tre modi, in generale, per fare questo tipo di
componimento:
Il Basso Ostinato non varia una sola nota e le numeriche
sono immutate (il più facile per iniziare).
Il Basso Ostinato tende a ripetere o imitare (anche se a
modo suo) tutto, o quasi, quello che fa lo strumento solista.
La composizione si comporta in modo misto tra queste prime
due.
Si possono fare partite a 2 o più strumenti, oltre al
Basso stesso, e qui la cosa diventa un poco più complessa, richiedendo
buona conoscenza del contrappunto, causa la necessità di far dialogare
tra loro le parti in una simulazione di linguaggio umano fatto di
"proposte" risposte" "imitazioni" "canoni" "fughe" “perfidie” ecc.
I Bassi Ostinati possono essere introdotti qua e là
anche
nelle composizioni libere essendo in pratica una sequenza armonica
privilegiata che evoca, da sola, una sua sfera emotiva.
Nel passato, questi componimenti erano una sorta di
biglietto da visita di quasi tutti i compositori, che, soprattutto in
area italiana, amavano chiudere le raccolte editoriali delle loro
composizioni strumentali con una serie di partite sopra un Basso
Ostinato.
Passacaglia
Venendo subito
al sodo e stendere il risultato di anni di studio e
sperimentazione sul campo, andiamo immediatamente a mettere le mani in
pasta,
semplicemente considerando il Basso Ostinato, semplicemente come una
specie di Tenor a cui si applicano basilarmente consonanze e dissonanze
fisse ed oggettive, sulla base della tradizione, spesso di origine
popolare, di quella melodia collocata comunque e sempre al basso e non
ovunque come accadeva col Tenor.
In questa
prima fase di studio, ci
limiteremo a comporre diverse partite sui B.O. elencati sopra,
fermandoci all'utilizzo di un solo strumento melodico e quindi di una
sola linea strumentale, preferibilmente da eseguirsi con lo strumento
che voi studiate o suonate abitualmente.
Il Basso Ostinato più semplice è
probabilmente la Passacaglia, che
nella sua forma più elementare è fatta di quattro solo note dello
stesso valore. E questo ci
porta ragionevolmente a considerare che un assunto da ripetere
ostinatamente dovrebbe essere tanto breve da diventare petulante e
fastidioso, la soluzione potrebbe essere quella di:
Fare un
assunto iniziale della durata di due battute e ripeterla per le
rimanenti due battute, adattandolo al Basso (A), riservandosi in
seguito immediato, di riproporne
una versione leggermente modificata e/o un poco più elaborata (B),
concludendo così, la frase all'interno di due riproposizioni del B.O e
cioè
di un totale di 8 battute complessive.
Le
seguenti 8 battute saranno composte in modo analogo, ma con un
contrappunto di carattere ritmico e melodico visibilmente diversificato.
Così via
di 8 in 8 battute arrivare a comporre una sequenza di contrappunti
obbligati (secondo questa cadenza) fino a concludere il brano (durata
di circa 3-4 minuti) che potrà mettere in luce le vostre
caratteristiche creative ed esecutive assieme.
La numerazione del Continuo ci
aiuta quindi a selezionare quali
consonanze o dissonanze chiede la sua versione basica, tenendo presente
che, nello sviluppo di diverse partite, si può genericamente collocare
alcune varianti armoniche con cui ravvivare l’attenzione degli
ascoltanti. Le varianti più semplici potrebbero essere l'aggiunta o
eliminazione di ritardi
Va detto anche che si possono
utilizzare interessanti varianti a questa
Passacaglia basica, ma di queste varianti parleremo a suo tempo.
Come abbiamo visto
precedentemente, la composizione sui B.O. deve
essere prevalentemente composta da Obblighi (ossia da
frasi ripetute con piccole varianti di adattamento al Basso). Inoltre, in alcuni di questi casi,
essendo il B.O. molto corto, vale la pena di estendere l'obbligo per
due
tornate di
Basso (A
e B),
naturalmente con qualche sviluppo di posizione che ne differenzi
le due ripetizioni. Esempio:
Nella mia "Selva di vari precetti", alla appendice musicale (V) si
possono osservare alcuni esempi di sviluppo. Bergamasca
Questo
ballo, in voga nel sec.XVII, è delle stesse dimensioni e formato della
Passacaglia quindi richiede lo stesso trattamento tematico
contrappuntistico,
come si può vedere dall'esempio che pongo qui sotto.
Quando il B.O. non ha numeri significa ovviamente che le note sono
tutte armonizzate con 3/5
Nella mia "Selva di vari precetti", alla appendice musicale (V) si
possono osservare alcuni esempi di sviluppo. Ruggiero
Ancora un Basso Ostinato comune e
celebrato dai migliori musicisti del XVII secolo. Il contrappunto
iniziale (A) è opera di uno sconosciuto maestro di ballo del tempo e la
prima variazione (B) è stata composta sull'obbligo rimico della Zoppa.
Lo
studente può continuare immettendo i vari obblighi da lui frequentati
nello studio del contrappunto, oltre ad introdurre, ad uso di Obbligo,
frasi celebri di vari autori e sue invenzioni personali.
Nella mia "Selva di vari precetti", alla appendice musicale (V) si
possono osservare alcuni esempi di sviluppo. Aria di Firenze
Nella mia "Selva di vari precetti", alla appendice musicale (V) si
possono osservare alcuni esempi di sviluppo. Tenor di
Napoli
Questo Tenor, benché sia piuttosto
sviluppato come numero di battute, cade pur sempre sotto l'uso
rinascimentale-promo barocco, che ancora prediligeva la ricerca del
contrappunto libero, senza essere troppo ligio al concetto più tardo
che, nel secolo successivo faceva uso massiccio e quasi continuo degli
Obblighi, spesso virtuosistici, a sfavore di una maggiore varietà
inventiva. Come nei B.O.precedenti, la frase (A) rappresenta il tema
originario e la parte (B) uno svolgimento esemplificativo.
Nella mia "Selva di vari
precetti", alla appendice musicale (V) si possono osservare alcuni
esempi di sviluppo. Romanesca
Un
tenor dolce e tenero, il suo carattere è differente da tutti gli altri. Ne hanno scritto Partite, Arie e
Sonate, G.Frescobaldi, S.Rossi, B.Marini, P.Quagliati ed altri illustri
compositori del XVII sec.
Nella mia "Selva di vari
precetti", alla appendice musicale (V) si possono osservare alcuni
esempi di sviluppo.