Contrappunti sopra gli obblighi ostinati basati sulle sillabe dell'esacordo

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Esacordo per Natura e Bequadro Esacordo per Natura e Bemolle Esacordo in contrappunto doppio all'ottava Esacordo in contrappunto doppio alla decima Esacordo in contrappunto doppio alla duodecima Contrappunto rivoltato per opposito Madrigali famosi sopra l'esacordo Lo stesso contrappunto con l'aggiunta di una terza voce

 

Questo studio indaga su un altro filone di studi di contrappunto storico, che sino ad ora ho sorvolato colpevolmente.

 

Si tratta di quel filone didattico legato agli obblighi ostinati legati alla lettura musicale ed alle sillabe che formano il genialissimo sistema di lettura di Guido Aretino, ovvero dell'esacordo di toni e semitoni in scala scendente dal nome "ut, re, mi, fa, sol, la" andata e ritorno e delle mutazioni che permettevano di leggere ogni tipo di musica del tempo comprendendo anche alcune alterazioni.

Schema della sillabazione nei tre esacordi comuni, MI-FA rappresentano il solo passaggio di semitono.

Autori famosi come A.Banchieri, F. Guami, G. Gastoldi e tanti altri hanno raccomandato contrappunti di questo tipo come fondamento didattico per il giovane musicista (cantore e compositore). In questa prima Fantasia a due voci, le parti vanno cantando ostinatamente solo le note che compongono l'esacordo, sia in veste "per natura" che "per bequadro", inoltre al finale, avvengono alcuni "inganni" dove i due esacordi sono mescolati l'uno con l'altro e si va terminando con una cadenza extra obbligo.


In epoche successive, pre-barocca e tardo-barocca, questa tecnica raffinata di imitare le sillabe su spezzoni di altri esacordi darà origine a interessanti e vaghe fughe d'imitazioni e d'inganni.


Le regole che mi sono dato sono le seguenti:
1) Obbligo di usare le note sulle sillabe "ut re mi fa sol la sol fa mi re ut"
2) Utilizzare gli esacordi per natura o per bequadro con valori e combinazioni diverse.
3) Cercare tutte le legature possibili, sia in dissonanza che in consonanza, tra lo stesso tipo di esacordo e tra due esacordi diversi
4) Nel finale le frasi possono essere spezzate da inganni

Continuando la mia indagine compositiva sui contrappunti sopra gli ostinati che erano intimamente relazionati alla lettura musicale nella musica del passato, passo a documentare il contrappunto che utilizza gli esacordi "naturale" e "molle", ovvero quello che ha il MI-FA per natura (attuale MI-FA) e quello che ha il MI-FA attraverso il bemolle (moderno LA-SIb).
Questi contrappunti rappresentano una vera e propria palestra in cui lo studente può cimentarsi nel contrappuntare, ora sopra, ora sotto, la scala musicale esacordale, sia per esteso che spezzata in uno o più inganni.
Abbiamo quindi diverse combinazioni che vanno dal porre:


Gli esempi in partitura daranno alcune opzioni visibili attraverso le sillabe dell'esacordo in salita e discesa.
Considero questo studio di estrema importanza per comprendere il meccanismo base del contrappunto rinascimentale, come archetipo tecnico che si estenderà, anche se parzialmente, in epoca barocca.

 


 

Sino ad ora, le due voci cantanti si sono ambedue concentrate sulla sillabazione musicale incrociata dei vari esacordi, vediamo ora come lasciare un poco di libertà ad una delle due voci che contrappunta l'esacordo.

La libertà porta un poco più di fantasia, sempre che lo studente abbia potuto assimilare modelli positivi ed eleganti nel procedere delle voci, tuttavia ho voluto porre un freno a questa libertà (che non è appropriata allo studente, bensì al musico maturo) assumendo un obbligo legato alle regole che governano il contrappunto doppio alla ottava. Questa tecnica permette diverse manipolazioni di un contrappunto che si attenga ad alcune raccomandazioni che hanno il loro fondamento nella matematica, ovvero ad una ingeniosa tecnica del ribaltamento di un contrappunto, collocando la seconda voce, al di sopra della prima in vari modi che hanno il loro fondamento in questa sovrapposizione di numeri che rappresentano gli intervalli consonanti e dissonanti che intercorrono tra le due.

Contrappunto doppio all'Ottava
1 2 3 4 5 6 7 8
8 7 6 5 4 3 2 1

Da cui si desume, tra l'altro, che l'intervallo di quinta non è utilizzabile come consonanza, in replica andrebbe a trasformarsi in quarta (che a due voci risulta vuota e dissonante). Tutti gli altri intervalli restano dello stesso tipo nel senso che le consonanze restano tali e le dissonanze pure. Per saperne di più su questo tipo di contrappunto si vada a questa pagina.

Nel contrappunto seguente possiamo vedere come le consonanze e le dissonanze vengano ribaltate nelle repliche dell'esacordo ed il contrappunto che lo accompagna, in perfetta relazione con la sovrapposizione numerica della tabella posta qualche riga sopra.

 

Esacordi contrappuntati con contrappunto doppio alla Decima

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

In questo contrappunto doppio sono vietate due terze, due decime e due seste di seguito, ne si può legare una dissonanza di quarta ne di settima.

Si può ribaltare in replica collocando la parte superiore una decima sotto, lasciando la parte inferiore nello stesso posto, oppure con tutte le combinazioni che sono indicate nella tabella di sopra, altre indicazioni sono in questa pagina.

 

L'esacordo contrappuntato alla Duodecima.

I rapporti tra gli intervalli nel rivolto provocato da questa regola si mostrano in questa tabella numerica in cui nella linea superiore si vedono i bicordi in versione originale e nella linea inferiore gli stessi in rivolto alla duodecima.

Contrappunto doppio alla duodecima
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

Il ribaltamento più comune è quello in cui la parte superiore resta uguale e quella inferiore passa alla duodecima sopra, ma qualsiasi combinazione tra quelle mostrate in linea verticale nella tabella soprastante funziona.

 

In questo link si possono vedere alcuni esempi.


 

Ora verrà illustrato il contrappunto per movimenti opposti e contrari, applicato ancora all'esacordo, oggetto principale della mia indagine.

Un contrappunto di questa specifica richiede una attenzione particolare alle privazioni di moto e di intervalli che necessitano per poter eseguire in maniera speculare le due o più linee contrappuntistiche. Queste privazioni tolgono qualcosa alla libertà di movimenti del compositore, ma in cambio danno una prerogativa, a dir poco, spettacolare.

Nel primo contrappunto possiamo udire le due linee superiori (in carattere maggiore) pur tenendo d'occhio le due linee inferiori che rappresenteranno la trasformazione del contrappunto originario.

Le suddette privazioni che permettono questo ribaltamento delle parti, sono contenute nel contrappunto doppio alla decima, ovvero:

Non fare mai:

 

Ottemperando a queste regole si può ottenere il contrappunto contrario per movimenti oppositi, facendo attenzione alla opportunità di togliere o addizionare qualche rara alterazione per evitare false relazioni o salti proibiti e difficilmente intonabili da un cantante.

 

Ulteriori indicazioni sul contrappunto riverso si possono incontrare in questa pagina.


 

Contrappunti sull'esacordo, con l'obbligo di citare l'incipit di alcuni famosi madrigali.

I madrigali sono annunciati nei tre esacordi comuni, verranno così scelti dallo studente secondo occasione.

I valori sono indicativi ed approssimativi (devono comunque assecondare sillabe lunghe e corte) e possono essere alterati secondo opportunità.

Esempio di lavoro utilizzando l'esacordo molle e quello per natura.

 

Altri contrappunti del medesimo tipo, con gli stessi madrigali, ma utilizzando anche l'esacordo per bequadro.

 

Lo stesso contrappunto con l'aggiunta di una terza voce libera (al contralto), pratica molto diffusa nel passato e documentata da trattati e composizioni di illustri maestri, primo fra tutti il Palestrina.