Considerazioni varie sopra il
soggetto della fuga op.69 n.10
La fuga vede una proposta che procede dalla Dominante
di FA alla sua Tonica. (3° e 8° battuta )
e prosegue con la su "legittima" risposta partendo dalla Tonica
(batt.8) e terminando il ciiclo alla sua Dominante (batt.10
e 15).
Si osservi quindi la proposta e la risposta accompagnate dal basso
fondamentale teorico (muto) che ne rivela la concordanza
caratteristica e incrociata delle le armonie che sorreggono i due
soggetti.
In particolare si noti come il salto di terza che la risposta attua
(dal LA al DO della batt.8) elidendo la terza nota della scala (SIb)
sebbene il salto sia regolare da nota buona a nota buona (LA-DO)
rispettivamente 3° e 5° della armonia di tonica.
Passiamo ora alla problematica legata alla solmisazione guidoniana,
al fine di dimostrare che, in realtà, il salto della risposta è
previsto dalle "parole" create dalla unione delle Lettere e delle
sillabe che ne compongono la congiunzione.
Lo schema grafico sottostante rappresenta la mano guidoniana in cui,
nella intera gamma cantabile vocalmente, si evidenziano le lettere
(Gamma, A, B, C, D, E, F, G ecc.) sotto le quali si snodano i tre
esacordi in successione e a strati sotteriori uno all'altro, da
quello per Bequadro, al Naturale ed infine il Bemolle. La lettura
verticale di questi tre elementi ci dona le cosiddette "Parole" che
ci indicano che una certa figura (intesa come lettera) è leggibile
attraverso le mutazioni di convenienza, come sillaba strategica per
condurre la lettura intonata degli intervalli melodici.
Rubrica esplicativa dei contenitori rossi
- Rettangolo verticale: (parola)
es: "A la mi re" (vuol dire che la lettera A può essere LA,
oppure MI, oppure RE
- Cerchietto ovale: (lettera)
es: "A, B, C,"
- Quadrato piccolo: (sillaba)
es. ut, re mi, fa sol, la, nei vari esacordi
Vediamo dunque che la sequenza di 7 note della Proposta collocata
nello schema sotteriore (CDEFGAB), è quasi identicamente leggibile
(in solmisazione) allo schema superiore della Risposta (vedi le
sillabe dentro i quadrati), le uniche che appaiono diversificate, ma
sempre contenute nella rispettiva "parola" si diistinguono
semplicemente dalla pratica di mutazione (quarta nota FA della
proposta che viene letta SOL nella risposta, la cui parola
conterrebbe anche la stessa sillaba FA, ma che, per opportunità di
lettura muta direttamente all'esacordo Naturale. Ciò potrebbe forse
richiamare lo stesso termine "solfeggio" dovuta alla derivazione del
consueto scambio di SOL con il FA?
Per una maggiore chiarezza, mostrerò anche una mia semplificazione
menmonica della mutazione necessaria (tra esacordo molle ed esacordo
naturale, nella scala ascendente e discndente, in cui si evidenziano
le relazioni tra le sillabe della proposta (schema superiore) e
della risposta (schema sotteriore)
Ritengo, pertanto che la risposta tonale al soggetto summenzionato
sia pertinente, anche se può essere catalogata come insolita, per le
seguenti ragioni:
- Armonica: per la sua omologazione alle armonie
prospettate dal B.Fond. in forza degli insegnamenti di Vallotti
(1) e Sabbatini sulla coerenza nel B.Fond. alternante
tra Proposta e risposta.
- Melodica: su indicazioni precise di Marpurg
(2), Reicha (3) e Choron
(4) in relazione alla opportunità della risposta di ribattere o
saltare una nota della proposta nella legittima risposta.
- Per tecnica comiune di lettura musicale. Nella
solmisazione del periodo barocco, ancora si utilizzavano le
classiche mutazioni di esacordo che creavano, in caso di fuga
tonale, degli "scambi" di esacordo, in concordanza
all'uso comune di lettura solmisata (vedi sopra in relazione lo
scambio tra SOL e FA, chissà se il verbo "SolFeggiare
nasce da questa relazione chiave?)
Infine, possiamo ascoltare la fuga op.69 n.10
che è coinvolta direttamente nella spiegazione realizzata, cliccando
sul puntatore della presente riga.
Note:
- F.A.Vallotti, nel suo "Trattato della
moderna musica" al cap.XXIX, "Come debbasi trattare la
fuga", al punto 5) dice: "A tenore dei vari soggetti
variano anche le loro risposte, atteso che non basta
l'uniformità della melodia, ma richiedesi inoltre anche la
corrispondenza nell'armonia, cioè nelle basi."
- F.W.Marpurg, nel
suo
"Abhandlung von der Fuge", al Capitolo III "Sulla maniera
di rispondere al Soggetto", afferma che "Per la
permutazione dell'intervallo, si fa in due modi:
- Tralasciando un grado. Questo è fatto nella
parte maggior dell'Ottava.
- Ripetendo una nota nello stesso grado.
Questo è fatto nella parte minore dell'Ottava.
-
A.
Reicha
nel suo "Abhandlung von der Fuge" AL Cap.II "Sulla
risposta del soggetto"
- Prima regola "Quando il soggetto
comincia dalla tonica e non modula al tono della
dominante la risposta si trasporta tutta
semplicemente alla quinta superiore o (alla
quarta inferiore); in questo caso sono rari
cambiamenti melodici."
- Seconda regola
Quando "La dominante risponde alla tonica e la tonica
risponde alla dominante, ovvero cominciando e finendo
la risposta: questa regola non può avere eccezioni.
Così,
- a) quando il soggetto comincia per la
tonica, la risposta comincia per la dominante;
- B) quando il soggetto comincia per la
dominante, la risposta comincia per la tonica;
- c) quando il soggetto termina per la
tonica, la risposta termina per la dominante;
- d) quando il soggetto finisce con la
dominante, la risposta finisce con la tonica."
- A.Choron
Principes de composition
- Prima regola, la tonica deve rispondere
alla dominante quando essa si trova sulla prima e
sull'ultima nota del tema.
In
altre parole, quando il soggetto inizia o finisce con la
tonica, la risposta deve iniziare o finire con la
dominante; e quando il soggetto inizia o finisce con la
dominante, la risposta deve iniziare o finire con la
tonica. Ciò che qui si dice della prima e dell'ultima nota
del soggetto deve essere inteso anche per la parte
centrale del soggetto, quando si salta dalla tonica alla
dominante, o dalla dominante alla tonica; a condizione che
altri motivi non ci impediscano di seguire alla lettera le
regole. Queste, del resto, sono le due note con le quali
di solito si inizia o si conclude il canto di un soggetto.
- Seconda regola. Quando il soggetto inizia
o termina con il tono mediano (terza), la risposta deve
iniziare o terminare con la terza o la seconda della
dominante.
- Terza regola. Quando il soggetto inizia o
finisce con la quarta del tono, la risposta deve iniziare
o finire con la tonica.
- Quarta regola. Quando il soggetto inizia
o finisce con la Sesta del tono, la risposta deve iniziare
o terminare con la sesta o la quinta della dominante.
- Quinta regola. Quando il soggetto inizia
o finisce con la seconda del tono, la risposta deve
iniziare o finire con la seconda della dominante.
- Sesta regola. Quando il soggetto inizia o
termina con la nota sensibile della tonalità, la risposta
deve iniziare e terminare con la Sesta o la sensibile
della dominante, a seconda delle circostanze.