Il riversamento alla 10° è governato dalla sottostante sequenza numerica:
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 |
10 | 9 | 8 | 7 | 6 | 5 | 4 | 3 | 2 | 1 |
Si avverta che, per ordinario, la parte inferiore diventa superiore senza mutarsi, spostando la parte superiore in basso di una decima.
Tavola comparativa delle regole che guidano questo contrappunto.
Autori | Commenti generali | Due 3° di seguito | Due 6° di seguito | Due 10° di seguito | Due 4° di seguito | Capo Battuta | Legature. | Estensione | Principio e fine |
|
Il contrappunto alla 10° sembra che lasci un po' più di libertà e perciò è reputato essere uno di quelli che merita di farne conto ed uso. Io però non ne sono ugualmente persuaso, anzi lo reputo improprio assai e nemico della giusta e buon'armonia. | Vietate | Vietate | Vietate | Vietate | ||||
|
Anche questo contrappunto si potrà fare per dritto e per rovescio ed in molti altri modi secondo le sue regole. | Vietate | Vietate | Vietate | Non si facciano decime a capo battuta eccetto che per il principio ed il fine del contrappunto. | La 7° è ottima, la 4° è proibita. | Non si oltrepassi la 10° | SI cominci e si finisca in 10° | |
|
Vietate | Vietate | SI cominci e si finisca in 10° o in 3° | ||||||
|
SI potrà andare alla 5° per moto retto perché nel rivolto diventerà 6°. [allora anche alla 8°] Le 6° sono vietate se prese per moto retto. [allora anche le 3°] |
Vietate | Vietate |
Una legatura di 2° non si prepara con una 3° perché diventerà una sequenza di due 8°. La legatura di 4° che va alla 5° è permessa al basso. E' consentita la legatura di 7°. |
Non si oltrepassi la 10° per ottenere veri rivolti. | Quando si vuole terminare alla tonica, la parte superiore deve sempre cominciare alla 3° o alla 5°. | |||
|
Non far sincopi dissonanti, ma consonanti. Camminare per grado più che sia possibile. Non fare salti di 4° o di 5°. |
Vietate | Vietate | ||||||
|
Vietate | Vietate | La 4° è proibita. | Non si oltrepassi la 10° |
Seguono ora i modi nei quali si varia il rovescio per osservazione dell'Ottava (non bisogna usare nemmeno la 5°, oltre gli impedimenti propri del presente contrappunto doppio):
Gli ultimi due esempi di riversamenti alternativi sono ancora con l'osservazione dell'Ottava (il primo dei due, e solamente alla decima, ma per voci che si distanziano di un'ottava e si presta quindi ad essere rimpinzato di altre parti di contrappunto (il secondo dei due).
Ed in altri modi che potrà trovare da se lo scolaro.
Moto contrario:
In decima, il riversamento per moti opposti è, generalmente, meno gradevole per le continue seste che occorrono tra le parti rendendo un poco aspro il contrappunto.
Per eseguire un contrappunto precedentemente composto, per moti contrari bisogna:
Per comporne uno appositamente ottimizzato per il riversamento in moto opposto, in pratica, si segua la regola del Sol-Sol, ovvero:
Ut | Re | Mi | Fa | Sol | La |
Re | Do | Si | La | Sol | Fa |
Essa si ottiene componendo in contrappunto doppio alla decima evitando di:
Inoltre si faccia attenzione alle seguenti cose:
Naturalmente, per trasformare il contrappunto a due voci in uno a tre voci, basta evitare il moto retto (come si era detto a riguardo dello stesso artificio nel contrappunto allottava) le dissonanze legate, e le serie di terze, seste.
Considerazioni varie:
Si eviti di passare dalla 9° alla 10°, perché ne risulta un'insulsa melodia e disposizione di parti, e se fate una serie di codeste none e così disposte, non mancherà taluno di ravvisarvi una specie di varie ottave, ovvero unisoni seguenti.
Inoltre si noti che si è costretti a passare da un tono all'altro nel rovesciare il contrappunto alla 10°, perciò ne segue che le due parti formano una melodia senz'altro diversa, allorché il grave diviene acuto e l'acuto si trasferisce al grave.
Ora, è certo che nel riversamento deve esser costante la modulazione melodica e 1'armonia debba invece esser variata, ma non già di nuova specie. La natura ama bensì la varietà, ma vuol sempre conservata l'unità.
Né basta l'identità delle melodie, per conservare la vera unità, poiché quella è un'unità materiale e di sola apparenza: non qual è richiesta dalla natura. Essa vuole unità formale e sostanziale, la quale consiste nell'identità della modulazione e principalmente dell'armonia.
Sarà dunque il contrappunto alla 10° uno scherzo ingegnoso, ma inutile ed infelice: da non apprezzarsi né imitarsi.
Le ragioni tutte che finora si sono addotte, servono ugualmente ad escludere dal vero contrappunto doppio anche quello alla 12°, ma poiché richiede questo, alcune sue particolari restrizioni diverse affatto da quelle del contrappunto alla 10°. Perciò anche di esso in particolare e specificatamente conviene trattare.
Fine del 4° capitolo