Articolo VI.
Come fare un canone per aumentazione e diminuzione.
§. I.
Costa poco per
fare un canone non perpetuo per aumentazione, in quanto è più difficile
fare un canone perpetuo di questo tipo.
Inizieremo con il primo tipo.
§. II.
Per fare un canone non perpetuo per aumentazione, ecco il procedimento necessario:
a) Viene inventata una linea melodica di alcune note che deve essere di un movimento leggermente vivace.
(b) Questa
melodia verrà trasposta nella voce seguente, per mezzo della
aumentazione [generalmente col raddoppio dei valori], sia con un
movimento simile sia opposto, o allo stesso tempo o in un contra-tempo,
di seguito o interrotta, all'Unissono, l'Ottava, seconda o terza, Quarta, Quinta, Sesta o Settima.
c) Fatto ciò, torniamo alla prima voce continuiamo la melodia
in modo che faccia armonia con l'altra.
d) Questo canto, verrà aggiunto alla prima trasposizione,
della linea melodica precedente
nella seconda parte, ed è in questo modo che si continua fino alla
fine: il canone è pronto, ed è scritto su una serie di linee, segnando,
con il segno di corona, la nota con la quale l'imitazione deve finire
il resto del canto della prima voce, che serve solo come
accompagnamento. Questo resto della melodia in questione è chiamato
ordinariamente, in italiano: Coda. Spesso aggiungiamo alla seconda voce
una sorta di coda; ma allora non possiamo scrivere questo
canone su una linea.
PRIMO ESEMPIO.
Tab. LV. Fig. 5.
SECONDO ESEMPIO.
Tab. LV. Fig. 6.
Vediamo ancora qui l'imitazione del movimento contrario.
TERZO ESEMPIO.
Tab. XX. Fig. 8. Canone che può essere trasposto all'Ottava.
Vediamo l'inizio in Fig. 9.
§. III.
Quando il
canone deve essere doppiamente aumentato, viene inserita la terza voce,
quando la seconda ha ripetuto la linea del primo al punto della melodia
in cui è stata inserita. Per quanto riguarda l'armonia, deve essere
sempre consonante, almeno tra le prime due parti.
ESEMPIO. Tab. XXVII. Fig. 3.
Per mettere
questo canone su una linea, si scrive nella sua interezza come si vede
nella linea superiore sopra. L'ultimo segno di riposo segna la fine del
semplice aumento e il primo segno quello del doppio.
OSSERVAZIONE.
Quando
regoliamo l'armonia del canone con una semplice aumentazione sul
Contrappunto alla decima, evitando di fare due Terze o due Seste
parallele, e osservando il movimento opposto e obliquo, possiamo
cambiare questo canone in un Trio grazie ad una parte accessoria alla
Terza ; e facendo la stessa cosa per quanto riguarda il canone per
doppio accrescimento, possiamo cambiarlo in un quartetto.
ESEMPIO.Tab. XXX Fig. 1.
La terza voce entra in movimento contrario. È in FIG. 2
vediamo questo
canone trasformato in un quartetto con l'aggiunta alla terza; il canone
è allo stesso tempo rovesciato all'ottava.
§. IV.
Se il canone
deve essere triplicato, si deve inserire la quarta voce, quando la
terza ha ripetuto la melodia della prima nel punto in cui è stata
inserita. Per l'armonia, essa deve essere consonante, almeno tra le
prime tre parti.
ESEMPIO.Tab. XXX. Fig. 3. (vedi sopra l'esempio 2-3)
Questo canone non è finito e può ancora essere continuato; oltre
all'imitazione con movimento contrario, è necessario ricordare quello
alla settima.
§. V.
Per quanto
riguarda i canoni perpetui per aumentazione, non se ne trovano che a
due parti. Siccome un canone di questa specie prima voce completa il
suo circolo due volte, mentre il secondo lo fa solo una volta, quindi
bisogna organizzare l'armonia in modo che la prima voce possa andare
bene due volte con la seconda : questa è l'unica regola che possiamo
dare per acanone di questa specie.
PRIMO ESEMPIO.
Tab. XLI. Fig. 1 1.
L'aumentazione delle note è fatto da un movimento simile.
SECONDO ESEMPIO.
Tab. XXI. Fig. 3.
L'aumentazione delle note è per movimento contrario.
TERZO ESEMPIO.
Tab. XXI. Fig. 5. (vedi es.sopra)
Come il precedente.
QUARTO, QUINTO, SESTO, SETTIMO E OTTAVO ESEMPIO.
Tab. XXXIX. Fig. 8.
Tab. XL. Fig. 16, 17 e 18.
Tab. XLI. Fig. 7.
Tutti questi canoni possono essere modificati in Trio con l'aggiunta di una parte al Terza *
§. VI.
Da un canone
per aumentazione si fa una diminuzione facendolo iniziare semplicemente
in un altro posto; per sapere, da quello, dove esattamente, la melodia
dell'aumento precede quella della diminuzione.
Vedi, per esempio, il canone di aumento antiorario, in fig. 5, scheda. XXI. (Vedi sopra)
Nell'ottava
misura di questo canone vediamo due segni; è lì che le due parti si
incontrano, e che il Basso ha una melodia che sopra imita per
diminuzione; ma è da questo luogo del canone che bisogna iniziare a
scriverlo, se deve apparire come un canone per diminuzione.
Vedi Fig. 6, dalla stessa scheda. XXI.
È lo stesso con il canone in FIG. 4 e quello in FIG. 1; questo deriva
dal canone per aumento, di cui vediamo l'inizio in Fig. 2,
e l'altro deriva dal canone trovato in FIG. 3. (Vedi sopra)