Gio.Maria Artusi
L’arte del Contraponto
Venezia 1585
De Contraponti doppij che à due voci si fanno
Il contrappunto doppio è una leggiadra e ingegnosa composizione che si può cantare in più maniere mutando le parti gravi in acute e viceversa, in modo che si oda nella replica un concento diverso dal primo. Esso è di due sorti:
il primo di essi è quando si replica cantando la parte acuta in grave o la grave in acuta camminando:
per gli stessi intervalli, allora:
il contrappunto replicato si canta facendo la parte acuta del principale più grave di una quinta e la parte grave più acuta di un’ottava, facendo che:
Nel principale non si trovi mai sesta.
Non si oltrepassi la duodecima tra le parti.
Una corda non occupi il luogo estremo dell’altra.
Non si faccia sincope dove sia la settima.
Dopo la decima minore non si faccia ottava ne duodecima o la quinta o l’unisono, quando le parti vanno per moto contrario.
Finiscano con cadenza alla quinta o duodecima.
variando gli intervalli, allora:
il contrappunto replicato si canterà abbassando la parte acuta di una decima e la parte grave più acuta di una ottava e si osserverà che:
Non porre nel principale due consonanze simili, due terze o seste.
Non far sincopi dissonanti, ma consonanti.
Camminare per grado più che sia possibile.
Fuggire i salti di quarta o di quinta, perché nella replica torna male.
Far tenere le parti il luogo l’una dell'altra, ma condizionatamente.
dopo in contrappunto principale, si canta la replica che procede per moti contrari e cambiate le parti l’acuta in grave e la grave in acuto si osserverà che:
le sincopi poste nel principale siano tutte consonanti.
Non torna bene la decima dopo la quale segua l’ottava.
Torna male nella replica se abbiamo posto la terza davanti all’unisono.
Torna male porre le parti troppo lontane l’una dall’altra.
Nella replica si ponga la parte più acuta sotto di una nona e la parte grave sopra di una settima.
Avvisi universali
Non si deve porre la terza dopo l’unisono, ne dopo l’ottava, quando le parti della cantilena cantano assieme.
Evitare la sesta dopo la quinta, quando le parti ascendono, e la decima dopo la duodecima.
Non procederai all’ottava dopo una decima minore, se non quando la parte acuta farà un movimento di un tono e la grave di un semitono.
Non passerai dalla terza o dalla quinta alla decima minore per moto contrario.
Fuggirai il passaggio dalla quinta alla terza maggiore, quando la parte grave sta ferma, lo stesso vale per la parte grave, quando l’acuta non si muove.
De Contraponti doppij che si fanno a tre voci.
Questi sono differenti da quelli che si fanno a due voci, quelli si possono cantare a due ed anche a tre voci aggiungendo loro una parte che canta o nell’acuto o nel grave, per una decima ad una parte principale. Quelli a tre voci invece si possono cantare solo con le parti con cui vengono composti e si sente nella replica molta varietà. Pur essendo di molte specie, ne porrò solamente tre, come esempio del genere:
La prima sarà di porre la replica (dopo aver composto le tre parti) il Basso una quinta sopra, ed il soprano ed il tenore un’ottava sotto, ma per fare ciò bisogna osservare di:
Evitare che la parte di mezzo faccia sesta col basso.
Non fare terza cui seguiti una quinta tra il basso ed il tenore.
Non porre il basso col soprano in decima, se dopo le parti discendano assieme ad una duodecima.
Non fare sincope di settima.
Fuggire la decima dopo la quale seguiti la quinta procedendo per moto contrario.
Evitare che le parti facciano quarte tra di loro.
La seconda, quando che avremo composto le tre parti principali, si vorrà replicare per moti contrari, trasportando inoltre il basso una sesta sopra, il tenore una seconda sotto ed il soprano una decima sotto, si dovrà però osservare che:
Le sincopi siano tutte consonanti.
Il tenore non faccia quarta col soprano.
Potranno le parti occupare l’una il luogo dell’altra secondo bisogno.
La terza maniera è quella che, dopo avere composto il principale, si vorrà replicare lasciando il basso nelle sue corde, il soprano per una duodecima sotto ed il tenore una quinta sotto. Ciò comporta che:
Se il soprano canterà solo col basso, si farà in modo che:
Il soprano non passi mai sotto al basso.
Non facciano mai sincope di settima, ma possono farla di quarta o seconda.
Non facciano sesta.
Le parti siano lontane non più di una duodecima.
Dopo la terza non segua la quinta ne dopo la decima segua la duodecima.
Se il tenore canterà solo col basso, si farà in modo che:
Non facciano ne ottava ne sesta, stando il tenore sopra al basso, se invece ne andrà sotto, non facciano ne sesta ne quinta, eccetto quando la quinta sarà nella seconda parte di una sincope, dopo la quale ne seguiti la sesta subito.
Se il soprano canterà solo col tenore, si farà in modo che:
Non si faccia quinta eccetto che nella seconda parte della sincope, e bisogna però che dopo ne segua una sesta.
Dopo la terza non si faccia una sesta e poi ottava.
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