Angelo Berardi

Arcani musicali

Bologna 1690

Regole per le cantilene a più Chori

  1. Che sulla corda dove termina un Choro, l’altro cominci, levatene però qualche punto fermo dell’orazione dove poi tutti li Chori ripigliano con la modulazione sopra una corda inaspettata, la quale, usata con giudicio fa un ottimo effetto.
  2. Che le risposte dei Chori abbiano relazione e corrispondenza l’uno con l’altro.
  3. Non ci si attardi troppo nella proposizione dei chori, affinché non sia tediosa la risposta.
  4. Che la modulazione non sia troppo veloce, particolarmente se i chori sono molto distanti l’uno dall’altro.
  5. Che ogni choro abbia la sua parte fondamentale.
  6. Intendere bene come devono camminare i Bassi.
  7. Che se ogni cantilena è composta dall’artefice per la musica piena, deve sfuggir d’esser troppo vuoto.
  8. Che se la cantilena è concertata, si deve tessere in tal maniera e maestria, che il pieno non superi il piano del concerto, ma cammini per la strada di mezzo.
  9. Quando la cantilena è a 4, 5, 6, 7 e più chori, guardarsi da non far modulare una voce sola, eccetto nella proposizione del soggetto, perché lascia l’udito troppo vuoto dopo che si sia sentito un corpo musicale così pieno e potente.
  10. Far sentire tutte le risposte dei chori realmente, il che si deve osservare principalmente la prima volta che cominciano a modulare, e questo si deve fare con ordine, dal primo all’ultimo, affinché gl’uditori ascoltino distintamente come l’rtefice ha ordinato tutti i chori. Nel mezzo si può variare a beneplacito.
  11. Nelle composizioni a più chori si deve osservare che il principio corrisponda al mezzo e al fine in quanto allo stile ed ogn’altra cosa. Volendo alterare la battuta, per ragione di buona regola, si deve fere modulare una cadenza generale, con dar prima il segno generale a tutti i chori, i quali si devono mantenere spiritosi e reali nelle risposte. Nelle fughe basterà che che le parti acute ed inferiori modulino realmente la medesima fuga e le parti di mezzo le accennino appena, ovvero l’una con l’altra si rispondano per contrappunto doppio.
  12. Le parti devono stare nelle loro corde, i bassi non devono cantare come Tenori e viceversa. È vero però che a volte il basso debba scavalcare il Tenore per non incontrarsi con gli altri bassi.

Bisogna comunque riflettere sulla possibile disposizione dei chori nelle chiese, al fine di usare figure e risposte più o meno rapide, avvertendo che i chori siano sempre vivi e che abbiano tutte le loro consonanze. Le cantilene a cappella devono essere, allusi del Palestrina, candide e osservate nei precetti della prima prattica ch’Armonia sit domina orationis .


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