F.A.Vallotti

Trattato della moderna musica - CAPITOLO XXXI.

Del modo di comporre a due cori (1)

 

L'uso più trito di due cori è quello dei Salmi, Messe, Litanie etc. senza concerti per il quotidiano servizio della Chiesa. In questo genere, fra quanti ne abbiamo, si distinguono le opere di Giovanni Paolo Colonna.

Codestí componimenti devono però esser a otto voci in armonia. Un coro che perpetuamente faccia eco a un altro coro, non forma certamente due cori; ma bensì un solo coro replicato.

Scrivendo perciò a due cori reali, vuole il buon ordine che si cominci con lo stendere i due bassi, in modo che si sfugga la frequente replica dello stesso basso in ambi i cori nelle stesse corde, e con la stessa armonia.

Unità e varietà sono i due perni della musica.; e però le stesse parole replicate da ambo i cori, devono esser obbligate bensì, press'a poco alla stessa melodia; ma in varie corde trasferita, giusta l'esigenza della modulazione.

Con alcuna delle parti si può anche prevenire il basso in via di imitazione; e poiché le dissonanze per quanto si può. devono esser legate, perciò serve codesta anticipazione delle parti ad evitare il ribattimento della nota obbligata alla legatura; mentre entrando tutte contemporaneamente le parti con il basso, nel pronunciar la parola necessariamente deve ribattersi la nota invece di sostenerla.

In questo stile di scriver a otto voci, non serve di mendicare e frequentare l'uso delle dissonanze; quelle che naturalmente si presentano devono esser le sole che v'abbiano luogo.

Ciò che debbesi avvertire spezialmente si è che le parti tutte cantino bene e non a saltone, come pur troppo accade spesso di sentirne. i due bassi, qualora cantano assieme, devono esser tra sè diversi; se non ché nei moti di cadenza, si concedono le due 8' inverse.

Una pratica osservazione poi suggerisce che nel principio del componimento; qualora si entri con un solo coro, deve esser sempre questo il primo; atteso ché dove i cori sono in due cantorie separati (non saprei bene dirne la ragione) il 2° coro non è mai pronto ed ubbidiente nell'entrare come suol esser il 1°.

Nello stile concertato poi, oltre quelle delle accennate regole che ad ogni stile sono comuni, come a dire tutte le otto voci in armonia: schivare le frequenti repliche di uno nell'altro coro: disporre al possibile in legatura le dissonanze: formar le parti con naturali cantilene.

E vi si richiede inoltre che i bassi siano più ornati e le loro cantilene siano maestose, e per spiegarmi meglio dirò che i bassi del Colonna, tutto ché ottimi per due cori di Salmi pieni, non avrebbero tutta la dignità che richiedesi per componimenti concertati.

Infatti, poiché ogni stile ha il suo particolare carattere, così a norma di ciascheduno devonsi lavorare i bassi. che sono la parte principale del componimento e forse la sola che li caratterizza.

L'armonia pure deve esser più ricercata in proporzione del senso delle parole: lungi però ogni affettazione.

Insomma codesto stile deve esser armonioso, nobile insieme e vago onde si distingua dallo stile famigliare dei semplici componimenti a otto voci piene.


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