Realizzazione del Partimento (basso cifrato n. 33)
appartenente ad una
raccolta di 72 bassi numerati di F.A.Vallotti.
Il partimento didattico in questione, è la sintesi una fuga a 4 voci e
continuo del Vallotti stesso, dal titolo "Gloria in D"
sotto il
testo
"Cum sancto Spiritu".
La fuga a 4 voci è riportata parzialmente, ma con interessanti note
analitiche,
nel "Trattato sopra le fughe musicali" 1802 di L.A.Sabbatini,
successore del Vallotti come Maestro di Cappella musicale del Santo
di
Padova.
In questo basso numerato si ravvisano le varie entrate (di proposta
e
Risposta) e, in seguito pure le "cantilene a piacere" che ne
completano
le armonie denunciate dal Basso stesso.
Il compito di assemblare l'opera era, come vedremo, verosimilmente
da
attribuirsi alla cura degli studenti esperti in "Contrappunto
sublime".
Vedremo dunque di isolare i vari elementi e le componenti che
andranno
a comporre la presente fuga.
Tralasciando per ora le 7 battute iniziali (Larghetto) di
introduzione
lenta e passando al cuore della Fuga (Vivace), possiamo percepire la
ristretta distanza (di una minima) tra Proposta del Soprano e la
Risposta dell'Alto, oltre che alla natura di "Fuga tuonale" (RE
maggiore) in cui la Proposta occupa lo spazio della quarta
(diatessaron) e la Risposta occupa lo spazio della quinta (diapente)
nella divisione dell'Ottava del tono.
Si tratta dunque di una Fuga tonale "stretta nelle risposte" visto
che
la riproposta successiva avviene dopo quattro battute.
Un genere di fuga molto interessante che contiene in se una
gradevole
asimmetricità negli attacchi che ne rende in qualche modo
imprevedibile
la sequenza di proposte e risposte.
Vediamo dunque il naturale concatenarsi della Proposta con la
Risposta,
va detto che nella partitura parziale di Sabbatini, risulta una
croma
col punto sotto la sillaba "Spi" di "Spiritu" seguita da una
semicroma
nella nota successiva, ma che nel partimento, forse perdendo
volutamente una connotazione vocale, appaiono tutte crome senza
punto.
Da notare gli Scambi (.S.) melodici che permettono alla Risposta di
occupare, nell'ambito della suddivisione dell'ottava, l'intero
spazio
della quinta, laddove la Proposta occupava l'ambito della quarta.
Ma proseguiamo nella esposizione del soggetto a cui ho dovuto
applicare, per maggiore comprensione, un Basso Fondamentale teorico,
ovvero l'indicatore dei fondamenti di armonia a cui si riferiscono
inevitabilmente le parti contrappuntistiche soprastanti e che verrà
eliminato alla fine della composizione, come si fa con una
impalcatura
nella costruzione di un edificio. Detto Basso fondamentale è
ricavato
dal partimento che ne contiene le numeriche da cui si deve risalire
al
fondamentale di terza e quinta con le eventuali dissonanze aggiunte.
[si confronti il basso cifrato del partimento in alto con il
Fondamentale nei prossimi esempi.]
Proposta del Soprano
Risposta dell'Alto.
Terminata la esposizione di Proposta e Risposta, le due parti acute
continuano rincorrendosi in Divertimento con la iterazione alternata
della stessa frase, inserita su un "andamento" in progressione
armonica di quinta discendente e quarta ascendente (vedi il B.
Fonadmentale) sino ad arrivare alla cadenza sull'Amen, che riconduce
al
tono di partenza.
Ora è giunto il momento di completare la presentazione di questi
quattro elementi che sono:
Proposta
Risposta
Divertimento
Cadenza
A questo punto, siamo a metà della esposizione delle quattro parti
indicate dal partimento.
Il Tenore ed il Basso entreranno a cavallo della cadenza, o meglio,
il
Tenore, una ottava sotto a quanto cantò il Soprano entrerà
sull'ultima
minima della quinta battuta ed il Basso, un'ottava sotto a quello
che
fece il Contralto, una minima dopo, ripetendo quello che già udimmo
nelle prime quattro battute dalle voci acute.
Il Basso fondamentale guiderà le voci gravi come prima fece con le
acute, ma questa volta, la cadenza scivolerà di una quarta ancora
più
in alto, modulando in SOL, semplicemente trasformando, con
naturalezza
disarmante, la dominante di RE in secondo grado di SOL.
Naturalmente, per completare la esposizione del Soggetto in tutte le
quattro voci, bisogna anche che illustri come continuano il Soprano
e
l'Alto a contrappuntare Proposta e Risposta delle parti gravi,
appena
esposta.
Entrano dunque in gioco le Cantilene a piacere, ovvero la
completazione
delle armonie dettata dal basso fondamentale, cui obbediscono tutte
le
voci in gioco.
Ecco completato il quadro contrappuntistico che, obbedendo al basso
fondamentale, lascia un ruolo dialogante a tutte le quattro voci.
Come
si può osservare, le due tematiche (proposta e risposta) si
rincorrono
ordinatamente tra loro e le due cantilene a piacere hanno pure un
ruolo
imitativo a coppia, creando un doppio dialogo che verrà portato
abilmente ai toni vicini della quarta e della quinta in una
elevazioine
continua che sfocia nella larga cadenza finale.
Come di consueto, il prezzo da pagare per le Fughe strette in
risposta
è la quasi impossibilità di creare nuovi stretti nella parte finale
della fuga, ma questo fa parte del gioco.
Ad ultimo atto, mostro tutta la fuga, comprendendo anche la
introduzione di tatto più largo, che contiene sempre qualcosa di
simile o uguale al
soggetto principale della fuga, qui collocati tra le parti estreme.
Va da sè che, nella ricostruzione della fuga attraverso il
partimento,
l'organista dovrebbe necessariamente essere provetto
contrappuntista e
conoscitore di tutti i dettagli e passaggi compositivi che servono
per
portare a compimento ogni tipo di Fuga, sia essa Tonale o Reale,
Semplice o Doppia, Distaccata o Stretta nelle Risposte ecc. ecc.
Solo
così potrebbe realizzare una fuga seguendo la pista sintetizzata del
partimento.....
in pratica la tanto celebrata improvvisazione di cui parlano i
musicologi che a volte sono più storici che musicisti, che dovrebbe
essere la via breve su cui generare creazioni compositive senza
studiare seriamente il contrappunto (come invece era d'uso nel
passato)
resta uno slogan senza molte chance di realizzazione onorevole
e
paragonabile a ciò che avveniva un tempo che fu.
Certo, è vero che i Conservatori di musica, come ha detto
qualcuno, “sono stati declassati ad università”, ma bisogna pur
sapere
che i bassi continui dei fugati, accompagnano melodicamente le voci
entranti nelle chiavi proprie della voce, passando da quelle più
acute
a quelle più gravi, nell’ordine di entrata della fuga e solo
all’ultima
entrata o almeno al Basso, immettono le armonie genericamente
indicate
dai numeri.
Bisogna anche sapere che alcuni autori di Bassi numerati didattici,
immettevano numerazioni, sin dalla seconda entrata, questo non
indicava
certo armonie da realizzare all'Organo, bensì, verosimilmente
suggerivano, a scopo didattico, indizi su come costruire cantilene a
piacere (o controsoggetti, come alcuni dicono) da sovrapporre al
soggetto su cui erano posti.
Riporto, a titolo informativo, un documento interessante
relativo alla didattica musicale del passato.
Didattica napoletana primo quarto
XIX sec.
Piano d'un Collegio Filarmonico in cui si propongono i mezzi
necessarj
per condurre la Musica al giusto suo fine 24 (in virtù del quale,
probabilmente, si sarà guadagnata la considerazione e una certa
protezione della corte), in cui propone, fra l'altro, una
suddivisione
dei ruoli didattici dei docenti del costituendo istituto.
Si riporta l'intero articolo 6:
1. L'istruttor della
Grammatica Filarmonica insegnerà il sistema de' Tuoni, ed a sonare
il Partimento. 2. Quello del
contrapunto
semplice in Ottava insegnerà a disporre più Melodie diverse, e
contemporanee fondate sulla combinazione de' Tuoni. 3. Quello del
Contrapunto
sublime insegnerà Ie Fughe, i Canoni, i Madrigali, il Contrapunto
doppio in ottava, in Decima, e in Duodecima. 4. Quello
dell'espressione
insegnerà. a comporre opere Sacre, e Profane in ogni stile; e la
ricerca delle modulazioni adattate a ben dipingere gl'Affetti
secondo
la loro gradazione, e natura: 5. Quello dell'Organo,
del
Pianoforte, e del Cembalo, oltre l'Intavolatura, e'l sonar legato,
insegnerà ad accompagnar la Musica Vocale, e dara un tema a quegli
Alunni, che avranno appreso il contrapunto sublime su di
cui
estemporaneamente comporranno sonando. 6. Quello del Solfeggio
insegnerà gli Elementi musicali, la stabilira della voce, la
modificazione graduata dal forte al piano, l'Ortoepia, l'agilita,
e gli
ornamenti sempliciamente In fine, 7. quello che
volgarmente
si dice di Maniera, insegnerà a cantar con Ie parole, la perfetta
pronuncia, la ricerca degli ornamenti adattati all'espressione
d'un
dato affetto puole vivificarne l'immagine senza deformar l'idea
dell'Autore